In tempi recenti, il nome Tartaria è riemerso nel dibattito pubblico e su Internet, spesso avvolto da un alone di mistero e interpretazioni alternative, tra riferimenti storici, teorie cospirazioniste e memorie dimenticate. Eppure Tartaria non è una pura invenzione della fantasia o della rete, bensì un termine che per secoli ha popolato mappe, cronache e atlanti europei per indicare una vasta e poco definita regione dell’Asia settentrionale ed orientale. Ma che cosa significa Tartaria davvero, da dove deriva questo nome e perché è tornato a far parlare di sé in contesti così diversi tra loro?
Che cosa significa Tartaria?
Scopriamo il vero significato di questa parola affascinante, che fonde storia, geografia e immaginario collettivo.
Il significato letterale e storico del termine Tartaria
Il termine Tartaria è la forma italianizzata di Tartary, usato in Europa dal Medioevo fino all’Ottocento per indicare i territori abitati dai Tartari, un’etichetta generica con cui si identificavano varie popolazioni nomadi dell’Asia centrale, in particolare quelle mongole e turcofone. Deriva dal greco Tartaros, che nella mitologia indicava un luogo infernale e oscuro, e venne associato ai popoli asiatici dopo l’invasione mongola dell’Europa nel XIII secolo. Il significato di Tartaria, in chiave storica, corrisponde quindi a una vasta area geografica che includeva parte della Siberia, della Mongolia, della Cina settentrionale e dell’Asia centrale, percepita come remota, esotica e misteriosa dagli europei.
Che cosa significa Tartaria nei documenti antichi
Nel periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo, Tartaria compare frequentemente nelle mappe europee, anche se con contorni vaghi e poco affidabili. Spesso suddivisa in sotto-regioni come la “Grande Tartaria”, la “Tartaria Cinese” o la “Tartaria Moscovita”, indicava territori al di fuori del controllo diretto delle potenze occidentali, esplorati parzialmente e spesso raccontati con un misto di osservazione diretta e immaginazione. Il nome aveva quindi una forte componente geopolitica e simbolica, usata per descrivere l’alterità di popoli e luoghi lontani, spesso considerati primitivi, barbari o pericolosi.
Il ritorno del termine Tartaria nella cultura pop e nelle teorie alternative
Negli ultimi anni, il significato di Tartaria è stato riscoperto e reinterpretato da numerose teorie cospirazioniste online, secondo cui questa civiltà perduta sarebbe stata cancellata dalla storia ufficiale. In particolare, si parla di una presunta “Grande Tartaria” come di un impero avanzatissimo, dotato di tecnologie incredibili e strutture architettoniche sofisticate, poi deliberatamente distrutto o nascosto dalle élite globali. Queste teorie, prive di fondamento storico, si basano su foto di palazzi neoclassici, cartine antiche e riletture arbitrarie di eventi storici, ma dimostrano quanto il nome Tartaria continui a evocare un’idea di mistero, dimenticanza e riscrittura della storia.
Perché Tartaria continua a far parlare di sé
L’attuale revival del concetto di Tartaria dimostra la potenza del linguaggio e dell’immaginario storico: una parola quasi scomparsa può tornare attuale quando intercetta bisogni collettivi di meraviglia, identità perdute o spiegazioni alternative al racconto dominante. Anche se oggi sappiamo che Tartaria non è mai stata un’entità politica unificata né una civiltà autonoma, la sua presenza sulle mappe antiche e nel lessico storico dell’Europa la rende una testimonianza preziosa su come si costruivano, nei secoli scorsi, le visioni del mondo e dell’“altro”.
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